La sicurezza nella sessione: quando dire basta non basta
Quando parliamo di consenso gli animi si infervorano sempre, ma il più grande scoglio è di tipo comunicativo. Questa problematica si crea in qualsiasi rapporto umano, non per forza sessuale.
Difatti uno dei più grandi equivoci del praticare durante una sessione, ma anche durante il sesso “tradizionale” è la mala interpretazione dei gesti e delle parole, quali l’espressione del consenso durante il gioco, o, viceversa, il suo diniego.
Questo accade perché nel nostro linguaggio, parole come “no” e “basta” sono piuttosto istintive, e possono essere pronunciate d’istinto nel momento in cui qualcosa ci spaventa. Allo stesso modo, una contrazione muscolare dovuta ad un impatto non implica che il dolore ricevuto sia stato eccessivo al punto da voler chiudere una sessione, bensì potrebbe voler indicare il continuare su quello stile di gioco.
Durante gli anni sono create delle vere e proprie metodologie di lavoro, dei framework, all’interno del bdsm per cercare di aumentare al massimo la comunicazione e limitare al minimo i danni (intesi come violenze, abusi o errori). Ci sono più filosofie riguardo a questi framework, ma alla fine tutti hanno dei punti in comune (e no, l’SSC non vuol dire farlo sicuro al 100% in quanto, anche il sesso “vanilla”, non è sicuro)
Per ovviare a tale ambiguità, specie nel mondo bdsm, si hanno varie fasi, tra cui la negoziazione, dove si comunica cosa va bene o non va bene fare, i limite assoluti e cosa si possa o voglia sperimentare, ma è necessario inserire anche altri due elementi: le safeword, o parole di sicurezza, e le safegesture, ossia i segnali di sicurezza, qualora la bocca fosse occlusa.
Nell’ambiente BDSM vi sono metodi ormai standardizzati per concordare parole e gesti di sicurezza, un po’ perché si è visto essere più efficaci nel loro utilizzo, un po’ perché evitano “l’errore del principiante”, ossia, l’improvvisazione che porti ad una ambiguità.
I metodi più comuni per determinare le Safe Word:
- Parole comiche: concordare una safeword che, una volta pronunciata susciti ilarità è un ottimo modo per interrompere la sessione, e, al contempo, non dare un tono eccessivamente serio a tale interruzione.
- Cibi: nonostante l’evocazione risulti simile a quella di una parola comica, citare un cibo ha un approccio un po’ più serio, ma non risulta altrettanto brusco.
- Il metodo del semaforo: questo sistema è leggermente più articolato, e consiste nel citare le parole “verde” per continuare, “giallo” per indicare una situazione vicina al limite e “rosso” per indicare lo stop.
Le safe word per essere più efficaci, devono essere semplici, brevi ed evocative. Sarebbe un bel casino avere una safeword complicata da dire e magari anche lunga. L’evocatività invece serve solo a uscire più velocemente dal gioco.
I metodi più comuni per determinare le Safe Gesture:
- Sollevare l’anulare: meno ambiguo di sollevare la mano, nel caso di bocca occlusa, indica il desiderio di interrompere. Utilizzato in situazioni in cui tendenzialmente si ha il polso bloccato.
- Il metodo del tre: equivalente al metodo del semaforo, ma con l’utilizzo delle mani. Tendenzialmente si associa il pollice o un solo dito al continuare, due a ridurre l’intensità, e tre a fermarsi.
- Il battito d’occhi: simile ad un linguaggio morse, ed utile in situazioni particolari, per esempio mani non visibili e bocca occlusa. SI concorda ogni serie di battiti d’occhio in modo da esprimere “si”, “no”, “verde”, “giallo” e “rosso”. Questo metodo è poco diffuso
A scelta, si possono combinare tutte le scelte precedenti, mischiando i metodi e riadattandoli, ma è opportuno concordarne sempre almeno due.
Esistono poi pratiche per le quali non c’è ancora una precisa codifica, come ad esempio la mummificazione. In tal caso è bene conoscere la pratica che si va ad affrontare e concordare un sistema di sicurezza.
Salvo in casi molto specifici, arrivare a far dire al* propri* bottom o top, la parola di sicurezza per far cessare immediatamente i giochi, è una sorta di mancanza, in quanto, vuol dire che si è raggiunto il limite del proprio partner tale per cui non c’è una discesa graduale dal proprio ruolo.
La comicità del dolore
A chi ha avuto un po’ di esperienze nel settore del dolore e dell’affaticamento fisico, gli potrebbe essere capitato qualcuno che ride subendo dolore o stress: questo tipo di ambiguità, nota come risata nervosa, è un segnale decisamente ambiguo, poiché trasmette al dominante il segnale che vada tutto bene, mentre il sottomesso sta esprimendo un proprio sfogo emotivo.
Un altro esempio ambiguo è il comportamento dei SAM, acronimo di smart ass masochist, ossia lo sfidare il dominante in modo provocatorio al fine di ricevere dolore: questo comportamento ha un proprio fine, ma non ha un limite definito, per cui, nel momento in cui il masochista arrivi al proprio limite, potrebbe non riuscire a comunicare adeguatamente la propria intenzione a voler concludere.
Questi sono esempi frequenti del perché fissare sistemi di sicurezza verbali e gestuali sia necessario per una sessione.
Le safeword e le safe gesture sono importantissime, per quanto mi riguarda andrebbero messe anche durante la comunicazione di coppia “vanilla”, o la comunicazione in generale.
Purtroppo non si ha sempre la sensibilità di capire i limiti dell’altra persona, talvolta i propri (a volte si può usare la safeword per salvaguardare il partner) e il saper comunicare efficacemente è complicato.
La safeword e safegesture sono necessarie ma non sufficienti a evitare i danni. Quindi non bisogna usare la scusa del “non ha detto la parola di sicurezza quindi ho continuato ad oltranza”, l’errore ci può stare, ma se questo errore capita molto spesso, bisogna farsi un esame di coscienza e capire cosa ci sia che non vada.
Prestate sempre attenzione
Don’t drink and drive. Siate lucidi e comunicativi, evitate le ambiguità. Play safe, stay kinky.
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Stefano | Red Rope
Mi chiamo Steve, ma sono conosciuto anche come Red, voglio divulgare nel mondo la bellezza della sessualità, ho da sempre lavorato in questa direzione, la divulgazione sessuologica è molto importante per me, ma anche per tutti coloro che la vorranno ascoltare.