Chi non ha mai sentito, almeno una volta nella vita, la frase: “Se ti masturbi diventi cieco”?
La masturbazione è una pratica molto spesso mal vista: l’etimologia stessa della parola testimonia la sua origine negativa in quanto è un termine composto da manu (mano) e stuprare (disonorare o violare). Nonostante quest’accezione negativa, nella nostra società la masturbazione è stata in parte sdoganata. La masturbazione maschile è una pratica che viene data quasi per scontata, anche se solo in alcune fasce d’età e gruppi sociali, come gli adolescenti e gli uomini single.
Miti e credenze
Le radici dei pregiudizi sulla masturbazione sono molto antiche: possono essere fatte risalire a Onan, personaggio biblico da cui deriverà anche il termine onanismo.
Onan è presente nel libro della Genesi in cui si racconta di come, secondo la legge del levitato, abbia sposato la vedova e di suo fratello maggiore. Secondo questa usanza il primogenito nato dal matrimonio tra Onan e la moglie sarebbe stato considerato figlio del defunto. Per aggirare questa regola, Onan praticava il coito interrotto e venne punito da Dio con la morte per aver contravvenuto alla sua legge; da qui l’accezione negativa di onanismo.
Tuttavia, la parola onanismo indica questo metodo anticoncezionale e viene usata impropriamente per indicare la masturbazione.
La religione e la Chiesa hanno trovato terreno fertile per far prosperare tabù sulla sessualità e la masturbazione non fa eccezione.
Queste credenze erano alimentate anche dalla scienza medica antica che riteneva che una perdita di liquidi corporei potasse a un indebolimento del corpo stesso. L’autoerotismo, sia maschile che femminile, era comunque un atto di debolezza in quanto comportasse un cedimento ai propri impulsi più bestiali a sfavore della razionalità che avvicinava l’uomo alla figura celeste.
Da queste basi si sono sviluppate le leggende secondo cui la masturbazione faccia diventare impotenti, si possa andare in contro a deformazioni, deperimento fisico o si possano contrarre malattie come la gonorrea.
A differenza delle credenze popolari, la masturbazione porta molteplici benefici sia a livello corporeo, sia a livello mentale.
La masturbazione stimola i centri del piacere del cervello e porta quindi a un rilascio di endorfine, neurotrasmettitori che provocano una sensazione di euforia e benessere. Quest’attività serve a ridurre lo stress, aiuta ad addormentarsi e permette di avere una maggior consapevolezza di sé e una maggior conoscenza del proprio corpo che si traduce anche in un’esperienza migliore con il partner.
Sì, ma con moderazione
La masturbazione, come tutti i comportamenti che stimolano i centri del piacere e provocano, appunto, una scarica di endorfine, può portare a una continua ricerca di stimolazione e quindi a una forma di dipendenza.
A un eccesso nella masturbazione, si collega un uso smodato della pornografia che può incidere negativamente sulla capacità di sviluppare delle fantasie sessuali e concentrandosi principalmente sulla parte fisica dell’atto a scapito di quella mentale, perdendo così una parte del piacere.
Si può arrivare a una masturbazione compulsiva che influisce negativamente sugli altri ambiti della vita, che sia il lavoro, il sesso, la famiglia ecc…
In questo caso, è sempre meglio rivolgersi a uno specialista che possa aiutare a capire da dove derivi il problema e capire come affrontarlo.
Conclusioni
Sebbene i luoghi comuni la vedano come un atto di debolezza, come la causa di molti mali, un’attività da lasciare a chi non può fare altrimenti, la masturbazione ha molti benefici, sia fisiche che mentali, sia per l’individuo, ma anche per la relazione e per la vita sessuale in genere.
Man mano che la società va avanti, diventa un tema sempre più sdoganato e che provoca sempre meno imbarazzo e disagio nell’essere affrontato, sebbene si vedano ancora delle differenze sulla concezione della masturbazione femminile e quella maschile.
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Stefano | Red Rope
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