
L’importanza della storicità e della etimologia
Quando si parla di termini riguardanti la sessualità (ma anche riguardanti condizioni particolari della persona, come per esempio le disabilità), vi è una forte sensibilità a riguardo, spesso accompagnata da una carenza culturale, che porta a fraintendimenti e molto spesso ad offese, specie se l’interlocutore è facilmente alterabile.
Per questo motivo, capire il contesto storico e l’etimologia della parole è importante, soprattutto su argomenti molto delicati, in particolar modo oggi mi voglio soffermare su due parole in particolare: Bisessualità e Trans. La prima è un termine ombrello che fa riferimento all’orientamento sessuale, la seconda è un termine ombrello che fa riferimento all’identità di genere.
Come dicevo poco fa, l’etimologia e il contesto storico determinano il significato delle parole, andiamo quindi a definire cosa sia l’orientamento sessuale e la bisessualità, ripercorrendo in maniera semplice e veloce, la loro storia e come siano arrivati ad avere questo significato.
Orientamento sessuale
Esistono varie definizioni di orientamento sessuale, ma per comprenderla al meglio partirei da quella della American Psychological Association:
L’orientamento sessuale fa riferimento all’attrazione emotiva, romantica e/o sessuale la quale risulta costante e duratura per un individuo verso uomini, donne o entrambi i sessi.
American Psychological Association
Questa definizione è “incompleta”, in quanto non tocca correttamente tutti i punti che andremo a definire fra poco.
Introduce però dei concetti molto importanti a riguardo, l’orientamento sessuale è:
- Costante nel Tempo
- Comprende anche la sfera emotiva e romantica, non solo sessuale. Questo è un punto importantissimo
- Si può avere attrazione verso uno o più sessi (vecchia lettura)
Questi tre punti sono stati il punto di svolta per l’interpretazione odierna dell’orientamento sessuale, nel tempo ci sono state tantissime definizioni di orientamento sessuale e tantissime tipologie di “scale” per determinare l’orientamento sessuale di una persona.
In origine non si teneva minimamente conto della possibilità di provare attrazione verso un determinato tipo di genere (piccola spiegazione sulla identità di genere), in quanto la discriminante era il sesso biologico, mano a mano che si è accettato si è riuscito a rafforzare sempre più il fatto che l’orientamento sessuale e l’attrazione sessuale non possano far riferimento solamente alla parte meramente biologica, dato che vi sono anche molti fattori psicologici da tenere bene a mente, come:
- Le aspettative fisiche
- Le aspettative di ruolo di genere
- Le aspettative di identità di genere (interlocutore transgender o cisgender?)
In una interpretazione più moderna, l’orientamento sessuale si può definire come:
L’orientamento sessuale fa riferimento all’attrazione affettiva, emotiva, romantica e/o sessuale la quale risulta costante, duratura e fluida per un individuo verso altrui individui dello stesso sesso/genere, del sesso/genere opposto, verso entrambi o più sessi/generi, o alla scarse o complete assenze di qualsiasi o determinati tipi di attrazione.
Stefano Solieri
Benché ad occhio possano sembrarvi solo 3, L’orientamento sessuale si divide quindi in 4 macro-categorie: Eterosessuali, Omosessuali, Bisessuali, Asessuali.
Se per eterosessuali e omosessuali l’interpretazione è abbastanza semplice, per bisessualità si è creato un forte fraintendimento.
Il fraintendimento moderno sulla bisessualità
Una delle problematiche di questa parola è la sua etimologia, BI-Sessualità, dove il “BI” fa pensare che faccia riferimento solamente ai due sessi biologici nonché identità di genere di riferimento, in origine era così, intendiamoci.
Ma come abbiamo visto poco fa, l’orientamento sessuale prende più aspetti, man mano che è cresciuta la consapevolezza dell’attrazione verso una determinata identità di genere, attrazione non connessa al sesso biologico della persona, è nato un movimento culturale che ha redatto il “manifesto dell’orgoglio bisessuale”, nel quale si afferma che:
Siamo stanchi di essere analizzati, definiti e rappresentati da persone che non sono noi, o, peggio ancora, non essere nemmeno considerati. Siamo frustrati dall’isolamento che ci viene imposto e dall’invisibilità che viene dal sentirci dire, o dalla pretesa, di scegliere un’identità o omosessuale o eterosessuale.
Manifesto Bisessuale (1990)
La monosessualità è un dettato eterosessista usato per opprimere gli omosessuali e per negare la validità della bisessualità.
La bisessualità è un’identità completa e fluida. Non presumete che la bisessualità sia binaria o duogama, che noi abbiamo “due” lati o che noi dobbiamo per forza essere coinvolti simultaneamente con ambo i generi per essere persone umane soddisfatte. Anzi, non presumete nemmeno che ci siano due soli generi. Non scambiate la nostra fluidità per confusione, irresponsabilità od incapacità di impegnarci. Non confondete la promiscuità, l’infedeltà od il sesso non sicuro con la bisessualità: sono tratti umani comuni a tutti gli orientamenti sessuali. Non si deve presumere nulla sulla sessualità di nessuno, nemmeno sulla vostra.
Siamo arrabbiati con coloro che rifiutano di accettare la nostra esistenza, i nostri problemi, i nostri contributi, le nostre alleanze, la nostra voce. È ora che si oda la voce bisessuale.
La definizione che si trova all’interno di questo documento è stato riconosciuto dalla maggior parte della comunità scientifica, ciononostante, si ha tutt’ora difficoltà ad integrare questa definizione.
Quindi la bisessualità è un termine ombrello che comprende l’attrazione per più di un genere e/o sesso. In tempi odierni, viene sempre più utilizzata la parola “pansessuale”, in quanto risulta più facilmente comprensibile (e soprattutto perché c’è molta ignoranza sul termine bisessuale)
Trans: transgender vs transessuale
Trans è un abbreviazione delle parole transgender o transessuale, che per quanto simili, sono due parole con un significato estremamente differente.
Transgender: quando identità di genere e sesso non coincidono.
Transessuale: persona che ha iniziato/finito il percorso di cambio di sesso.
Da come si evince, la parola trans NON è un orientamento sessuale, ma fa riferimento all’identità di genere, o meglio, a uno stato in essere dell’identità di genere.
Ultimamente si tende a ritenere offensivo la parola transessuale, in quanto è nata in un contesto medico, quindi si lega questa parola a una malattia. Questo è un ragionamento più che corretto, ma bisognerebbe depotenziare il potere della parola “transessuale”, in quanto, non deve essere un giudizio sulla persona, ma l’espressione di uno stato fisico della persona, togliendo quindi il potere della “malattia mentale” (disforia di genere).
Bisogna sempre ricordarsi, che un determinato status, di qualsiasi tipo (sociale, fisico, mentale), non determina la tua persona.
Penso dunque che bisogni depotenziare la parola “transessuale” e farci tanta educazione dietro, in modo che non si ritenga più una parola offensiva.
La parola Transgender ovviamente è una parola più inclusiva, in quanto un transessuale è sicuramente transgender (si spera), ma l’inverso non è detto. Ma allo stesso tempo si svalorizza il percorso della persona da una parte e si mette sullo stesso livello chi ha voluto affrontare il percorso dall’altra, senza contare tutte le varie implicazioni giuridico, mediche ecc.
Le parole hanno un loro peso, conoscerne l’origine evita inutili fraintendimenti e una maggiore conoscenza e consapevolezza comune.
Col tempo si adottano sempre nuove forme verbali e si modificano quelle più vecchie, lo stiamo vedendo per quello che sta succedendo alla parola “Bisessuale” che viene sostituita sempre più dalla parola “Pansessuale”, ma non conoscere la storicità della parola bisessuale porta a un gap cognitivo non indifferente.
Anche le varie scale di “orientamento sessuale” e valutazione della persona si sono sempre più adattati alle nuove terminologie
In ogni caso, uno dei migliori modi per non discriminare nessuno è usare il più possibile i vari termini ombrello presenti nella letteratura, in quanto riconosci tutte le sessualità senza avere bisogno di citale una per una (rischiando di creare discriminazione, anche se involontaria), iper-etichettare porterà sempre a discriminazione.
Ricordate, bisogna riconoscere la persona e come essa si vuole definire, non è che bisogna usare il termine ombrello solo perché lo comprende, se preferisce che venga usato un termine rispetto ad un altro, bisogna usare quello. Allo stesso modo, chi preferisce quel termine, non si deve offendere se si usa un termine ombrello.
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Stefano | Red Rope
Mi chiamo Steve, ma sono conosciuto anche come Red, voglio divulgare nel mondo la bellezza della sessualità, ho da sempre lavorato in questa direzione, la divulgazione sessuologica è molto importante per me, ma anche per tutti coloro che la vorranno ascoltare.
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